Tutti a scuola – Diario di un’allieva – lezione 3

Lezione 3 – città metropolitana – decentramento amministrativo ai municipi

Bel groviglio
La legge non e’ completa

Ci sono competenze e settori di appartenenza secondo un’idea buona, piuttosto in linea con quanto già esiste fuori da casa nostra, arrondissement a Parigi o quartieri a Berlino.
A Berlino c’è il federalismo, il decentramento è reale, anche le tasse restano nel territorio municipale e vengono reimpiegate direttamente, senza passare per lo stato centrale e per la sua re distribuzione . Tanto paghi, tanto resta al territorio, tanto può essere utilizzato.
Le persone impiegate in quella amministrazione territoriale sono 2.500!

La nostra legge risale al governo Letta, poi ripresa da Renzi e porta il nome di Del Rio, 2014. Legge 56.

Il primo problema affrontato nella lezione 3 è relativo all’elezione diretta, che non c’è .

Nell’anno del proprio mandato, il sindaco Marino crea lo Statuto di Roma Capitale , organo di cui deve dotarsi ogni città .
La legge Del Rio supera lo Statuto Marino e stabilisce che il consiglio di CM deve seguire la legge dello stato italiano che non ne prevede ancora l’elezione diretta.

A nov 2016 Valter Tocci presenta una proposta di legge affinché possano essere i cittadini ad eleggere i consiglieri nel consiglio di CM.
La proposta giace e fa la fila.

Le CM sono 10
Restano provincie quelle non comprese nelle suddette 10.
😓

Roma CM amministra oltre 4 milioni di cittadini nel suo intero territorio

L’elezione dell’attuale consiglio di Roma CM è stata votata da 1300 elettori!

A dic 2016 inizia discussione in Regione Lazio per chiarire le regole di operatività e competenza.
Tale discussione ad oggi non ha avuto fine.

La finalità e’ il decentramento amministrativo verso i 15 municipi di RC
I quali , ricevendo direttamente i fondi , amministreranno l’intero loro territorio.
In tale maniera tutto il Potere di governo e di intervento passa dal comune di RC ai 15 municipi .

Ognuna di queste strutture deve avere  come già visto :
Sindaco, o presidente municipio
Consiglio
Conferenza

Il sindaco è di diritto il sindaco del capoluogo della Regione.
Per noi è il sindaco Raggi.

Il conteggio e la distribuzione dei seggi in consiglio ha regole diverse da quelle conosciute per il Comune, pertanto attualmente il sindaco di RC e RCM , raggi, non ha la maggioranza nel consiglio di RomaCM.
La distribuzione dei seggi è la seguente : 9 ai 5s, 8 al pd, il resto fino a 24, alle restanti opposizioni.
Parrebbe non esserci il Premio di maggioranza, come nel Comune.

Il sindaco di Roma CM nomina il vice che è Fabio Pucci, sindaco 5s di Pomezia .
Entrambi devono assolvere il ruolo di sindaco in due comuni e il ruolo In CM.
Raggi ha affidato 3 deleghe incarico a Marcello De Vito, già presidente dell’aula consiliare di RC, per bilancio, scuola..

Tutti gli eletti in CM da statuto lavorano a titolo gratuito, percependo solo gettone di presenza per almeno 1 seduta la settimana, e rimborso spese a piè di lista.
(Attenti agli scontrini..!!)

Ci sono stati numerosi passaggi di deleghe tra Regione e CM.

Tra essi la Regione Lazio ha avocato a sé la delega Scuola diritto allo studio – Cultura – Sociale – protezione Civile – Mobilità .
Alla CM restano: strade/viabilità – edifici scolastici – programmazione ambientale – patrimonio immobiliare
Molto Altro…….Da dire….

Proposta di legge Tocci, oltre elezione diretta a suffragio universale:
– RCM – da 120 Comuni + RM
– RCM – a 120 Comuni + 15 Municipi

La conferenza della CM vede uniti i 121 sindaci del proprio territorio, approva le schede di bilancio e rilascia PARERE per il Consiglio.
Tale parere, quando negativo , deve essere riportato con le motivazioni in ogni atto o delibera.

Troppo lungo e complesso tutto il regolamento che accompagna ogni aspetto. 8 regolamenti diversi da conoscere ed applicare.
Il TUEL e’ cosa molto articolata!

 

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Bah!
Rileggendo gli appunti sopra, mi torna in mente uno dei motivi per i quali espressi convintamente un NO al referendum passato, che prevedeva una riforma ad articoli della Costituzione Italiana.
Era l’elezione diretta dei componenti.
Che non c’era per il nuovo Senato proposto.
Che non c’è per la Città Metropolitana.
Dicevano, poi si farà ..!
Poi, è un avverbio di tempo che io non gradisco.
Amo le regole chiare e la certezza che esse devono avere.
Più che mai penso che ad ogni elezione diretta dovremo fare le pulci ad ogni singolo candidato in ogni consiglio nel quale andrà a presentarsi.
Senza effettive capacità e conoscenze , è preferibile non votarli.
Deve finire il tempo delle nomine per cordata. Altrimenti restiamo limbo, restiamo ciò che siamo e che vediamo: grande espressione di potere (e interessi?).
Se sono in confusione loro, figuriamoci noi!

Alla prossima…!!!

… To be continued…

m.d.

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