Lezione 6 – la scuola prosegue – diario di un’allieva

…. È giovedì 30 marzo e sono le 20.00

Oggi c’è un’interruzione delle lezioni consuete.
Oggi c’è la lezione con una docente diversa…

…..Verrà a parlarci del suo mondo la ex assessore alle politiche sociali ed abitative, Francesca Danese.

Francesca Danese - Lezione 6

È venuta e ci ha parlato.
Già! tre ore di fila senza interruzione, solo 1 pausa sigaretta dopo oltre 2 h, un po’ di rinfresco offerto dal nostro Guido (tanto gradito da tutti) e poi avanti di nuovo.

Ho riscontrato un fattore nuovo.

Quando Francesca parlava non volava una mosca, lei ha guardato l’ora e ci ha chiesto se volevamo fare un break per fumare, noi non ci eravamo resi conto da quanto tempo parlasse!
Non c’è stato nessuno tra noi scolari, anche un po’ caciaroni e pronti alla battuta, ad interromperla. Tutto era chiarissimo!
Francesca era visibilmente stanca, ogni sua giornata è contrassegnata dal proprio grande impegno personale, è una persona che non si risparmia.

Ora, prima di iniziare questo racconto, devo dire due cose:

1- assistere a questa lezione mi ha fatto affiorare un’ira profonda, che ho già espresso qui sul mio diario quella stessa sera , appena rientrata a casa…… io sul mio diario scrivo quel che sono, e se fb ha qualcosa da ridire , la dice a me che sono responsabile di me stessa.
Oggi l’ira c’è ancora.

2- la scuola marziana del giovedì è per me un regalo, una opportunità di conoscenza che diversamente non avrei avuto, tranne arrabattarmi da sola come ho fatto finora.
Per tale motivo io descriverò il racconto del mondo di Francesca Danese usando la stessa leggerezza e compostezza che lei ha usato nel trattarlo e porgerlo a me/noi, scolara ignara di molto.

3- al termine del racconto chiuderò a modo mio. Il racconto sarà lungo.

Tanto l’avete capito tutti che questa è stata
una LECTIO MAGISTRALIS!

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LAPR0533
Lei apre parlando del Volontariato Politico e Profetico anticipatore dei territori.

È il suo mondo.
Lei è un tecnico che si è prestata alla politica a Roma.
A Roma sono presenti le Sedi nazionali di più Associazioni .

Cosa sono le Associazioni di Volontariato?

Tutto ha un suo inizio nel 1600 ed una sua connotazione precisa più avanti, con la Legge 266 del 1991 –
“una legge quadro del volontariato che riconosce il valore sociale del Volontariato”.
L’Italia è stato il primo ed ancora oggi è l’unico Paese ad avere questo riconoscimento giuridico e legislativo , che conferisce autorevolezza al Volontariato e che si costituisce con la sussidiarietà.

Le prime azioni di volontariato si sono viste in Italia con le Dame di San Vincenzo, nel 1600 a Venezia, l’Ordine delle Vincenziane diede loro il compito di gestire la parte sanitaria del problema enorme causato dall’epidemia della la peste.
Ne furono fondate a seguire in tutta la penisola.
Pertanto fu il mondo cattolico a muoversi per primo e ad organizzarsi in strutture e nacquero le società di Mutuo Soccorso.
I primi movimenti operai le seguirono.
A sinistra, una parte dei primi sindacati , CGIL e poi CISL, crearono altre associazioni.
Ma spesso i cattolici arrivavano prima, attraverso le chiamate dalle Diocesi.

Tutto il grande movimento avveniva negli anni 60-70.
Foto Maria Eletta Martini - lezione 6
Maria Eletta Martini

È grazie ad una donna democristiana che nacque la Legge 266 del 1991, il suo nome è: Maria Eletta Martini. È grazie alla sua volontà e tenacia che nacque questa legge fondamentale perché attua un pieno riconoscimento giuridico.
Tale riconoscimento giuridico, il riconoscere i principi cardine delle associazioni di Volontariato come la democraticità delle strutture, ha aperto il mondo alle convenzioni con gli EEPP, i quali non devono andare a bando in quanto le convenzioni possono essere attivate in maniera diretta , da allora, infatti, ognuna ha la propria PI con un’identità precisa.
Al suo interno operano i volontari, che sono realmente volontari, in quanto non è previsto alcun tipo di compenso per la opera di volontariato che prestano.
Ma le associazioni hanno l’obbligo di fornire copertura assicurativa a tutti i propri volontari , cautelativa verso possibili incidenti nel corso della propria opera.

Tra i volontari, solo quelli appartenenti alla Protezione Civile godono di permessi retribuiti dal proprio datore di lavoro.

Con i Centri di Servizio del Volontariato si raggiungono altri risultati.
C’è da ricordare però che tra le associazioni più importanti c’è la Caritas, la quale non può inserirsi in questa rete , in un albo regionale, in quanto la nomina del proprio presidente avviene dal Vicariato.

Intanto iniziano a comparire Articoli di legge che definiscono in maniera certa e reale il finanziamento ai Centri di Servizio.

Art 15 – detta che il finanziamento deve essere erogato nei territori (es. Regioni) dalle FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA, nella misura di 1/15 degli UTILI DELLE STESSE.

Es.: in Toscana esistono molte Fondazioni Bancarie, tra le quali la Fondazione MPS, il cui 1/15 di utile va a finanziare direttamente le associazioni di volontariato nel Centro Servizi del Volontariato di quel territorio.
– in Piemonte c’è la Fondazione Intesa S.Paolo, ed altre, per cui 1/15 dei suoi utili andrà al CSV
– nel Lazio c’è la Fondazione della Banca di Roma ed altre.
– nel sud Italia la situazione cambia in quanto non esistono numerose Fondazioni bancarie come nel nord e centro Italia .

Quindi si verificava una diversità, una sostanziale differenza tra i CSV ed i servizi che essi potevano offrire sul proprio territorio.

Quindi nel 1997, nel Lazio, si fondava il CESV.

Si ottenne anche che quell’1/15 proveniente dalle Fondazioni Bancarie, venisse ridistribuito in maniera equa anche ai territori del sud del Paese. Avvenne una reale fusione con il Sud. C’era la cassa per il Mezzogiorno .

Poi altre leggi.

– Legge 135 del 1990 – si ottenne la Legge sull’Aids. I primi hospice arrivarono da allora.
– Legge 210 del 1990 – si ottenne il risarcimento per danni da trasfusioni per Aids.
– Legge 68 del 1999 – si ottenne l’inserimento nel lavoro ai portatori di handicap.
– Legge 328 del 2000 – legge per la realizzazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.
Legge voluta da Livia Turco – le famiglie che accudiscono anziani o persone affette da patologie gravi in casa , hanno esse stesse diritto “al sollievo” , in particolare rivolto alle donne , che se ne fanno carico sull’intero territorio nazionale. Pensata per ‘alleggerire ‘ la vita di esse, con uno o due pernotti la settimana fuori da dove viveva il bisognoso , con il trasferimento dello stesso in una struttura adatta alle sue esigenze, per consentire a costoro almeno 24 o più ore la settimana per pensare a se’ stesse.
La Regione Lazio è stata l’ultima delle Regioni italiane a recepirla, per mancanza di volontà politica.

Su Roma fu fatta una cabina di Regia molto importante: fu fatto il Piano Regolatore Sociale, ma il pensiero che lo animò, si fermò, in quegli anni si interruppe la gemmazione.

Il principio di base è quello di conoscere e di riconoscere gli altri, le altre persone.
Conoscere i momenti rituali della vita, il tipo di vita…. E lo studio continua….
C’è una attenta osservazione del territorio, dalla sua origine, perché i quartieri di Roma, perché in alcuni si erano raggruppati più sardi sbarcati a Roma, perché in altri i calabresi o i marchigiani, si creavano comunità nei territori della città.
Perché Torbella è oggi il quartiere più giovane di Roma…
Ma non si può andare ancora più a fondo con gli interventi, il welfare è bloccato.

E negli ultimi anni molte persone hanno preferito trasferirsi verso la cinta esterna della città , ciò ha causato problematiche di riflesso, un impoverimento economico delle zone del Centro città, un innalzamento fuori misura del prezzo delle abitazioni , ripercussioni anche sulla viabilità e mobilità verso il centro città.

Lo studio attento, la conoscenza dei fenomeni sociali, può di fatto non solo aiutare la Politica, ma dovrebbe anticiparla!

Con la Legge 1250 , si può adottare il criterio di compensazione, nel nostro caso, per i servizi erogati alla comunità , quindi per le associazioni di volontariato.
Che devono accreditarsi presso i Municipi.

La ex assessore Francesca Danese ha riferito che era giusto e corretto trasferire risorse su temi specifici ai Municipi (ciò che è contemplato anche nella città metropolitana, come abbiamo iniziato a vedere).
Perché essi hanno la conoscenza e la misura esatta del proprio territorio e di chi lo abita.
Dovevano essere cercati dei criteri di intervento certi, per i municipi, quattro.
Infatti fu creato il Piano strategico dei Diritti.

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Francesca Danese al campo per i transitanti in zona tiburtina

In precedenza accadeva che, ad esempi, che i portatori di handicap potessero essere inviati alle vacanze estive in gennaio, perché le Asl pagavano in ritardo, quindi si andava verso un accreditamento, tutti intorno al tavolo di lavoro, tutti si riunivano per……….per?
Francesca Danese ha fatto il passaggio di consegne con l’intero dossier al nuovo assessore.
Si chiama rispetto delle istituzioni!
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Ora continua ad occuparsi di confische dei beni sequestrati ai mafiosi o altro, delle verifiche con le autorità preposte, per quando essi possano essere resi disponibili per la pubblica utilità. Cercando tutti i percorsi per poterli avere assegnati, forse anche prima che ogni grado di giudizio possa deteriorarli fino a renderli non più agibili!

Questo percorso non le è nuovo. La Casa di Leda è arrivata così.
Immagine lettino casa di leda - Lezione 6
Casa di Leda

Lavorando per il bene comune, con i magistrati, con la presentazione di tutte le associazioni presenti nel carcere, dopo aver fatto la manifestazione di interesse, e presentato i progetti, a costo zero per il Comune, e dopo aver ottenuto i mobili gratis da Ikea, che li ha forniti.
Avranno una casa i piccoli bambini nati in carcere, vi abiteranno con le loro mamme, sarà una residenza protetta, ma sarà una casa.
Queste creature avranno la possibilità di non vivere in una cella di un carcere romano.

A giorni probabilmente sapremo di un’altra operazione già studiata in ogni aspetto ed in tutti i particolari dalla sua valenza sociale e politica.
Nel nostro paese esiste una centrale dei beni confiscati, di cui una parte è in capo alla Regione.
E c’è il coordinamento delle ipab
Abbiamo una strada maestra , con linea guida già tracciate e da seguire.

Amici miei, questa è Francesca Danese, assessore delle politiche sociali, con l’aggiunta del l’assessorato alle politiche abitative di Roma, nella giunta Marino, dal dicembre 2014 al l’ottobre 2015, data in cui furono tutti cacciati dal Campidoglio di Roma!

Francesca Danese - Lezione 6

 

 

Ps. Semmai dovesse arrivare ai suoi occhi tale riassunto, spero di non averla delusa.
A scuola si prendono appunti base, ma ho scelto di ascoltare il suo lungo ed articolato, oltre che appassionato, racconto.
Vorrei non dovermi prendere una ramanzina proprio da lei!

 

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Ora ci sono io.

Dico che mi brucia sempre di più che persone così siano state cacciate da Roma.
Da una volontà politica che a voler essere gentili la si dovrebbe cancellare , come con una gomma.
Provate a mettere in parallelo orfini e la danese.
Di cosa si occupa l’uno e di cosa si occupa l’altra .
Quale sia stato il percorso di vita e politico dell’uno e quale quello dell’altra.
Per me vale il merito, come metro di giudizio. E la conoscenza.
Io oggi esprimo qualche giudizio personale con convinzione :
– orfini deve essere cancellato con la gomma perché non ripeta mai più ciò che è stato capace di fare a Roma, ed insiste, dannosissimo per l’umanità, roba da intervento di altre associazioni… quelle umanitarie!
Lui e chi glielo ha permesso (dice) o ordinato (dico)!

Non una persona del Pd e’ comparsa in tv a dire che il suo partito, a Roma, aveva fatto una grandissima porcata!
Oggi qualcuno di essi lo sta dicendo, ma non vale più: ci sono altre motivazioni, oggi!

Oggi c’è altra gente a governare Roma.

C’è gente che a differenza di queste persone parla molto.
Parla molto e conclude poco.
Parla molto e giudica gli altri.
Parla e non fa capire cosa stia facendo.
Parla molto e non fa capire se abbia studiato.
Ma io, alla fine della festa, come giudico loro?
Come giudico tutto questo?

md

sulla Casa di Leda (ora aperta) un’articolo redatto nel 2016 da Francesca Danese per Il Corriere:

sul campo per i transitanti reso possibile da Francesca Danese con la Giunta Marino (subito chiuso dopo la decadenza della giunta:

il sito del CESV Lazio:

 

 

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