Non esiste un contenitore, esistono le persone

Berlinguer_moroL.D. 10 marzo 2016

Ciò che dà dignità ad un partito non è il simbolo in se stesso, bensì la fedeltà ai programmi (e ai valori da cui derivano) che esso indica e la volontà a promuoverli, farli vivere nella storia. Tale fedeltà e volontà sono la fedeltà e volontà delle persone.

I valori non possono vivere se non nell’esistenza dei singoli, esistenza personale, intima e condivisa.

Il PD di Matteo Renzi, a Roma del Presidente-Commissario Matteo Orfini, non è il PD delle persone, non è il PD che può dirsi continuità degli ideali di Enrico Berlinguer e di Aldo Moro, partito nella possibilità a Roma d’imporsi oggi come erede degno e valido della democrazia. No, non ci sono scappatoie perché a quella democrazia si è rinunciato, umiliando gli elettori, evitando di confrontarsi in aula Giulio Cesare con il sindaco voluto dai cittadini, per paura o incapacità di manifestare con convinzione la propria fiducia o sfiducia.

Il PD di oggi è un PD notarile. È un PD costituito non più dalle persone: contano infatti maggiormente gli accordi, gli scambi, i numeri, i rapporti, le mappature, imposti da un commissario nominato internamente. È un PD in cui il valore, lo stesso alla base della Repubblica, si è spento lasciando la nostalgia di ciò che un simbolo ricorda, riporta alla mente dei più maturi, mentre è spesso lontano dal cuore dei più giovani, dei figli della tecnologia che comunicano a suon di “cinguettii”, influenzando con questi la politica stessa.

Oggi il PD non ha i militanti, conta i followers del premier Renzi, che in tempo reale su 140 caratteri di notizia sanno dell’approvazione di una legge, o vengono informati di un cambio di linea deciso nel chiuso di una stanza. Si hanno i grafici, le slide, i sondaggi, a sostituire le parole con le quali esprimere e confrontare le proprie idee.

Nell’osservare lo svolgimento delle primarie dello scorso 6 marzo non si può non notare lo scollamento dei vertici dalla loro base, anzi la conferma di ciò che si va dicendo da mesi. Si è creata una frattura innegabile di cui non si può, qualsiasi sia la propria posizione politica, esultare. In essa infatti si legge l’uccisione della partecipazione democratica, l’ergersi a imposizione ciò che è per sua natura spontanea condivisione, a volte turbolenta, ma sempre corretta, di valori, di idee.

Non sono più le persone a plasmare la forma di pensiero ed espressione del proprio partito, ad affidare le proprie aspirazioni a rappresentanti degni e riconoscenti della capacità di responsabilità alla quale sono chiamati. Siamo di fronte ad una imposizione di visione di partito secondo cui vi è una struttura entro la quale adattarsi, si è il numero che va a riempire un contenitore.

Ecco il problema fondamentale. Si è costruito un contenitore senza tener conto delle persone ed ora è rimasto vuoto, si sta sbriciolando su se stesso, perché in quel vuoto l’eco della superbia rimbomba assordante allontanando le persone, ma cosa è la politica del Partito Democratico senza le persone? Questi quesiti se li pone in questo momento la classe dirigente? Oppure tronfia è convinta di poter tener sotto di sé questi numeri, questi followers della politica, per poterne “usare” a proprio piacimento?

Il rovesciamento del paradigma di pensiero ci fa vedere non un albero che cresce dalle sue radici, bensì un contenitore vuoto, controsenso della politica nella quale sono le persone a far crescere e dare forma alle idee capaci di vivere oltre il tempo e lo spazio. Un segretario per quanto eccellente possa essere finirà il suo mandato, il suo tempo, a lui sopravvivranno le idee, i valori, capaci di caratterizzare un modo di porsi alla società, di tramandarsi da una generazione all’altra. Cosa sopravvivrà del PD di Matteo Renzi e Matteo Orfini? Per cosa sarà ricordato questo momento storico? Questo tempo di un partito in crisi profonda? Ma, più di tutto: come si supererà questa crisi? Quando si vorrà riconoscere di essere in un pantano tremendo e di non sapere come uscirne?

0
0

Un pensiero riguardo “Non esiste un contenitore, esistono le persone

  • marzo 10, 2016 in 3:32 pm
    Permalink

    0

    0

    Condivido appieno la tua analisi. Sono gli uomini ( CITTADINI ), della base di un partito che sono il cuore pulsante di un partito accreditati a scegliere i dirigenti del partito, i vertici della piramide non il contrario. Auguri al Sindaco di Roma Ignazio Marino. “IO STO COL SINDACO DI ROMA IGNAZIO MARINO “. Se Ignazio Marino si presenta, sarà di nuovo il sindaco di Roma. Gli elettori romani, non sono senza ” antycorpi “, come qualche sapientone politico del nord li ha definiti. Se la sinistra, farà le primarie e nella rosa ci sarà Marino, Ignazio Marino, il nostro ” MARZIANO “… stravincerà e supererà l’affluenza delle primarie fatte dal centrosinistra. Provare per credere. Auguri ancora al Prof. Ignazio Marino, per il suo 61 compleanno e per un futuro Sindaco di Roma. Saluti a tutti. Schirripa Antonio.

    Risposta

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: