Come può essere possibile?

L.D. 5 dicembre 2015

Ieri una delle serate più intense, ogni volta, il sindaco Marino, riesce a dare un qualcosa di ulteriore nella comprensione di questa matassa politica.
Tutti hanno accolto Ignazio Marino come SINDACO, tutti gli interventi sono stati espressione di stima e sostegno per un futuro che sia continuazione di questo presente ”sospeso” nella sua natura democratica.
Ciò che mi piace del nostro sindaco è la sincerità. Non si tira indietro anche lì dove non ha risposta…non cerca il consenso strategico dell’analista che insegna la risposta in relazione all’uditore. Da piu voci è stato chiesto ”cosa farai?” “Ti ricandiderai?” “Noi votiamo te”….e lui?….
Avrebbe potuto scatenate la sala ed essere portato in trionfo come Bearzot nel cielo di Spagna che ci vide campioni del mondo. Ma….
Il nostro sindaco sa che non si tratta di un gioco e si fa carico del giogo.
Non imbroglia e a testa alta guardando le persone negli occhi dice ”Non posso rispondere ora, sto riflettendo su cosa fare, datemi il tempo”.
È onesto e non imbroglia.
Con la stessa chiarezza descrive un problema del partito democratico che contraddice se stesso. Chiudendo circoli, cambiando le serrature delle sedi, mandando lettere non firmate per informare la fine di una storia!
Siamo di fronte a metodi pseudo-fascisti come è stato detto ieri, per essere educati e non calcare la mano su una situazione già tragica.
Chiusura definisce il PD ufficiale. Chiusura nel palazzo, chiusura dal notaio, chiusura dei circoli, chiusura della democrazia.
Ieri io ho avuto paura. Ho sentito il peso della domanda ”come può essere possibile?” “Come posso io, come possiamo noi, combattere chi ha saputo vendere il SINDACO DI ROMA?”
Come si fa a tirare fuori da questi palazzi i corrotti del potere per riprenderci la democrazia?
Io ho fiducia nel mio paese, ho fiducia nella mia costituzione, ho fiducia nella mia città, ho fiducia nel mio Sindaco, ma sarebbe ipocrisia nascondere la mia paura nel conoscere ogni volta un po’ di più il buco nero in cui siamo caduti, anzi in cui ci hanno cacciato.
Qui si sceglie se mettersi in una lunga, perenne, continua, battaglia i cui risultati vanno oltre la singola persona del sindaco, ma sono nelle mani del tempo e in quelle di ciascuno di noi!

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