FOIA in Italia : apparenza o trasparenza?

C.L. aprile 2016
lenteingrandimentoTrasparenza è una estensione metaforica del significato della parola “trasparente” (“poter vedere attraverso le cose”) applicato nel settore delle attività di natura sociale e pubblica: esso implica apertura, comunicazione e responsabilità (wikipedia).

La trasparenza è il presupposto della democrazia. Noi cittadini, con  il nostro voto, scegliamo i nostri rappresentanti e i partiti politici a cui affidare il potere di governarci  sulla base delle nostre opinioni: ma se ci formiamo queste opinioni su informazioni incomplete, tendenziose o manipolate si può parlare ancora autenticamente di democrazia
o di questa rimane solo l’aspetto procedurale, il rito dell’inserimento di una scheda nell’urna  che serve solo a confermare indirizzi già decisi ed imposti ai più con i sofisticati strumenti della “fabbrica del consenso”?

Laddove il consenso che permette agli eletti di governare non è basato sulla conoscenza  della realtà, la democrazia è solo apparente. Per scegliere chi ti governa devi sapere come opera, se gli investimenti promessi in campagna elettorale sono stati effettuati, devi poter tutelare i tuoi diritti, avere gli strumenti per individuare fenomeni di corruzione. In un paese in cui l’indipendenza dei mezzi di informazione, che sono prevalentemente in possesso di gruppi di potere o controllati fortemente dal governo,  è seriamente compromessa è necessaria la piena trasparenza sull’operato della pubblica amministrazione per consentirne un controllo diffuso, per rendere possibile l’esistenza di giornalismo di inchiesta indipendente, basato sui dati reali (data journalism), e quindi disporre degli strumenti per un consapevole esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini.

A parte la Svezia, che ha una legge dal 1766, nel mondo moderno circa 90 stati hanno già una legge che assicuri il diritto ai cittadini di accedere a tutti i documenti della Pubblica Amministrazione non coperti da segreto, denotata generalmente come FOIA (Freedom of information act – Legge sulla libertà di informazione) sul modello di quella degli Stati Uniti d’America  dove esiste fin dal 1966.

Il nostro “FOIA” è attualmente in discussione : preceduto da mirabolanti promesse del presidente del consiglio, la prima versione del testo elaborata dalla ministra Madia è oltremodo deludente, un provvedimento di facciata che non garantisce nulla.

L’iniziativa FOIA4Italy supportata da numerose associazioni, oltre ad aver lanciato una petizione al riguardo, ha elaborato una proposta di legge improntata ad una autentica trasparenza che possa consentire il controllo sull’operato degli organi di governo ed individuato i 10 punti irrinunciabili di un FOIA degno di questo nome.

Staremo a vedere…

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