lettera aperta al Ministro della Difesa

le navi della Marina Militare Italiana in difesa della vita

 

                                                                                                           Spett.le Sig.ra Ministro della Difesa

                                                                                                                   Dott.ssa Elisabetta Trenta

 

Il preoccupante aumento delle tragedie del mare nelle acque antistanti la Libia cui assistiamo negli ultimi giorni dipende da una serie di eventi che possono essere così sintetizzati:

  • Indisponibilità delle navi delle ONG che negli ultimi mesi si erano adoperate per portare assistenza alle imbarcazioni cariche di migranti in difficoltà; tale indisponibilità dipende dal fatto che le navi si trovano o sotto sequestro in qualche porto, o dirigono verso porti lontani per il rifiuto posto dai Governi italiano e maltese al loro approdo in porti nazionali.
  • Incapacità della Marina Militare libica di far fronte ad un crescente numero di “viaggi della disperazione”; tale incapacità è dovuta sia alla carenza di mezzi idonei al soccorso in mare sia alla effettiva impreparazione dei militari libici ad affrontare una emergenza sproporzionata alle loro capacità.

Inoltre, anche nei casi in cui i militari libici riescono a portare in salvo una esigua parte dei naufraghi, questi vengono riportati in territorio libico ed internati in campi che lo stesso UNHCR non esita a definire lager, in disprezzo del più elementare rispetto dell’essere umano.

 

una delle 10 motovedette N500 donate alla Libia nel giugno 2018

Il recente impegno dell’Italia a sostenere con mezzi navali e formazione del personale la Guardia Costiera libica non influirà che minimamente nel contenimento del numero di vittime del mare, sia per la tipologia di unità navali che doneremo loro  (10 motoscafi e 2 unità poco più grandi, in grado di ospitare pochissimi naufraghi), sia per la citata impreparazione tecnica del personale militare libico e per i lunghi tempi necessari alla sua formazione incompatibili con l’emergenza umanitaria alla quale stiamo assistendo e che si incrementerà in questi mesi estivi (i corsi di addestramento finora effettuati da parte del personale della nostra Marina Militare hanno richiesto mesi di tempo).

 

Per quanto argomentato le chiediamo, Sig.ra Ministro, di adoperarsi affinché la Marina Militare italiana, che si è sempre distinta per competenza, preparazione, rispetto della “legge del mare” ed umanità, non lesini la sua opera di assistenza intensificando la propria presenza nelle acque internazionali antistanti il Mar Libico.

operazione di salvataggio naufraghi da parte della Marina Militare Italiana

Siamo sicuri che un aumento dei mezzi navali ed aerei della nostra Marina Militare e della Guardia Costiera già impegnati nelle operazioni di “Constant Vigilance”, “ViPe” e “Mare Sicuro”, contribuirebbe in maniera determinante a limitare il numero di morti in mare dando al contempo risalto al senso solidarietà ed umanità che da sempre caratterizzano la nostra Nazione.

Certi della Sua condivisione ed attenzione, ci aspettiamo un Suo fattivo impegno per evitare che anche l’Italia venga annoverata fra le nazioni responsabili della strage bianca che è in atto.

 

 

L’Associazione ParteCivile -Marziani in Movimento

 

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