Nell’Olimpo con i Pink Floyd

R.T. 5 dicembre 2015

Ancora presente, ancora ad ascoltarlo. Arriva e percorre il tratto di strada che porta all’ingresso dell’Hotel, io sono lì sulla sua strada, per caso ci incrociamo e non resisto:” Sindaco… È come se la stessi pedinando…. La sto marcando stretto…” Lui ride….Ride il prof. Marino
perché capisce che in quelle due parole c’è l’affetto di una fan di Paul McCartney e John Lennon, ora c’è anche lui in quell’Olimpo dove metti solo qualcuno, nella tua vita, ecco, i Beatles, i Pink Floyd, Madre Teresa di Calcutta, Bepino Englaro, Giorgio Welby, Gino Strada…. E perdonatemi l’accostamento del sacro e del profano, ma è così, qualcuno, solo qualcuno, sa ritagliarsi quel posto d’onore che il tempo non cancella, solo qualcuno riesce a farti fare i salti mortali perché a quel concerto ci devi proprio essere e quel discorso lo devi proprio sentire. Ma cos’avrà fatto di così straordinario un uomo semplice così?….. Ve lo dico in silenzio, piano piano, perché le cose gridate non sono nel suo stile, né nel mio, né nel vostro…. Ci ha mostrato, e ancora ci mostra, una strada…. Ci ha ricordato, anche con la sua messa alla gogna, che noi contiamo, ci potranno svilire, deridere, irridere, ma noi contiamo…..e abbiamo il dovere, questo si, di urlarlo con tutto il fiato che abbiamo in gola finché ci sentiranno, dovranno sentirci per forza.

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