Raggi gira il buono casa in favore dei residence? Perché?

Siete mai entrati in uno dei famigerati “residence”?

Introdotti per ospitare le famiglie in emergenza alloggiativa temporanea (CAAT), ovvero in attesa di una casa popolare, i residence si sono trasformati in veri e propri lager spesso al limite delle condizioni igenico-sanitarie minime accettabili. Vi vivono circa 1800 famiglie per cui il Comune di Roma spende una cifra dell’ordine di 40 milioni di euro annui in affitti altssimi (si arriva fino a 3900 euro mensili per appartamento).
residence

Un vero e proprio scandalo: non solo un pessimo affare per le casse pubbliche ma soprattutto una soluzione non accettabile per la qualità della vita delle famiglie in attesa di un alloggio.

Sicuramente, però, un ottimo affare per i proprietari dei residence.
Il Sindaco Ignazio Marino e i sui assessori alla casa hanno lavorato con determinazione per l’introduzione di meccanismi alternativi che permettessero la chiusura dei residence.

Per questo hanno introdotto “Il buono Casa”, un bonus mensile di Roma Capitale fino a 800 euro assegnato direttamente alle famiglie per metterle in condizione di scegliere dove abitare.

A maggio del 2015 i primi 3 residence furono chiusi. Questa linea di azione, proseguita anche dal commissario Tronca, sembra ora interrompersi con l’amministrazione Raggi. Venerdì sera, a conclusione di una memoria di giunta, è emerso un nuovo sorprendente indirizzo:
“Sono sospesi, nei confronti dei soggetti titolari della presentazione delle richieste del buono casa, i provvedimenti di trasferimento dai residence in chiusura, nelle more della definizione della posizione dei nuclei familiari e dei correlativi accordi con i proprietari delle strutture alloggiative diretti all’immediata utilizzazione presso queste ultime del buono casa”.

Ovvero: sospensione degli sfratti dai residence e possibilità delle famiglie di utilizzare il buono casa in quegli stessi residence, garantendone non più la chiusura ma bensì una continuità di guadagno per i proprietari. Viene naturale chiedersi: chi ha veramente vantaggio da questa azione della giunta Raggi?

Dopo l’impegno dell’amministrazione Marino di interrompere i soliti meccanismi affaristici con cui la nostra città è stata spesso amministrata, si ha l’impressione di trovarsi di fronte all’ennesimo ritorno al passato.

Dobbiamo con amarezza di nuovo constatare: “cambiare tutto per non cambiare nulla”?

alcuni link su questo tema:

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