La muffa 5 stelle
OVVERO LE “FAKE NEWS” SUI TAGLI ECONOMICI DEI PARLAMENTARI DEL PARTITO 5 STELLE
Cosa c’entra un’arancia ammuffita? La muffa ha attaccato il 4% della massa dell’arancia; il 4%, la stessa percentuale di denaro (circa 1 milione di euro) che i parlamentari del Movimento 5 stelle dovevano destinare al fondo del micro-credito per imprese attraverso il taglio mensile del loro stipendio (23 milioni in 4 anni) e che una parte di essi ha omesso di versare (pur dichiarando di averlo fatto).
Si dirà: gli altri partiti si sono tenuti tutto, non hanno restituito nulla, la maggior parte dei parlamentari 5 stelle si è tagliata lo stipendio! E’ vero. Ma non precisano che la voce “stipendio” è solo una piccola parte di quello che percepisce un parlamentare. Andiamo allora ad analizzare meglio cosa si sono tagliati e vediamo quanto costano davvero i parlamentari 5 stelle. Ci aiuta il sito tirendiconto.it .
Scopriamo per esempio che
la Senatrice Paola Taverna, residente a Roma, a fronte di una restituzione media mensile di 1850 euro (da 1600 a 2010 per stipendio variabile fra 4800 e 5300), si fa rimborsare dallo Stato mediamente ogni mese 500 euro di telefono, 800 euro di trasporti, 600 euro di vitto, 1200 euro di attività sul territorio (?), 4600 euro di collaboratori e 1000 di consulenze (totale 8700 euro).
La cosa buffa è che i gestori di compagnie telefoniche offrono ormai a 25-30 euro al mese minuti e messaggi illimitati e che la Senatrice è romana (verace); quindi si dovrebbe concludere che possiede 20 telefonini, arriva a Palazzo Madama in limousine, stipendia almeno 4 collaboratori, chiede in continuazione consulenze e passa le giornate a svolgere “attività sul territorio”.
E l’esempio Taverna è calzante, se come scrive Claudia Fusani su Tiscali news la media delle spese per ogni parlamentare 5 stelle ammontano a 9000 euro/mese; ci si potrebbe divertire nelle analisi delle varie voci, come quella per il vitto (3.460.000 euro in 55 mesi per 130 parlamentari, pari a 50 euro a giorno lavorativo) o quella per hotel/affitto (1440 euro mensili cadauno includendo anche i residenti a Roma).
Infine vale la pena precisare che i rimborsi spese dei 5 stelle NON sono tenuti a rendicontazione, quindi approvati “sulla fiducia”.
La demagogia in Italia paga ancora e i grillini, che a giudicare dalla “competenza” dimostrata nella amministrazione delle città che governano sono piuttosto refrattari ad imparare il mestiere per il quale sono stati eletti, hanno negli anni acquisito una indubbia maestria nell’ostentare la presunta “onestà” dei loro rappresentanti nelle istituzioni.
Con buona pace di Ignazio Marino messo alla gogna dai consiglieri 5 stelle in Giunta comunale per poche migliaia di euro di spese di rappresentanza in 28 mesi di incarico quale Sindaco della Capitale d’Italia.
E per tornare all’arancia: anche se la muffa ne ha intaccato solo il 4% della sostanza, la utilizzereste per farci un’aranciata?
Mi spiegate che senso ha oggi l’associazione “”Parte Civile” senza Ignazio Marino, con il quale eravamo un tempo tutti schierati ed uniti ed oggi anziché continuare la lotta con noi, cittadini romani ed italiani, si è – silenziosamente e bellamente – sfilato, tornandosene in America, lasciandoci “cornuti e mazziati?
Berto, credo che Ignazio Marino non sia un idolo da adorare ma un (ex) uomo politico che ha tracciato il solco di una pubblica amministrazione sana, progressista e al servizio del cittadino. ParteCivile ha raccolto i suoi insegnamenti e li ha fatti propri; è nata proprio con l’intento di non disperderli (amplificando la voce del movimento che si è creato) ed applicarli (motivo per il quale alcuni suoi esponenti hanno deciso di mettersi in gioco nelle amministrazioni locali). La decisione di Marino di abbandonare la politica credo dia ancora più senso ed importanza a ParteCivile e alle sue battaglie e le affidi il compito di diffondere il suo esempio. Caro Berto, ti aspettiamo in sede (via Vacuna 27) per continuare, se vorrai, la discussione o per darti il benvenuto fra di noi.